A causa dei tagli alla cultura e della chiusura di numerosi piccoli teatri di
provincia che hanno sempre costituito un trampolino di lancio e l'occasione "per
farsi una gavetta" sul campo (o meglio sul palcoscenico) per numerosi cantanti
del passato, oggi i giovani che intendono approcciare la professione artistica
hanno poche opportunità di approfondire e perfezionare la propria arte con
esperienze dirette davanti ad un pubblico.
Non mancano i talenti, ma mancano le occasioni. Quando il buio è più profondo,
anche una piccola fiammella di luce diventa un bagliore importante. La
fiammella, cioè questa importante opportunità per i giovani cantanti lirici
l'abbiamo scoperta in un piccolo teatro nella Provincia di Mantova, nella
frazione di Buscoldo di Curtatone (MN): si tratta della nuova Accademia
Internazionale di Perfezionamento in Canto Lirico "Città di Curtatone".
Dall'esperienza di molti anni dedicati al melodramma curando per alcuni decenni
gli allestimenti operistici presso vari Teatri d'Opera, Daniele Anselmi,
con la collaborazione di artisti noti nel campo lirico, ha deciso di istituire
un Centro Accademico per la formazione e lo sviluppo della cultura musicale
dell'Opera Lirica.
Da Direttore Artistico del Teatro Comunale Giuseppe
Verdi di Buscoldo di Curtatone, Daniele Anselmi ha contribuito a diffondere la
cultura dell'opera nel territorio, creando e consolidando una tradizione
attraverso una programmazione mirata della stagione musicale, dove giovani
interpreti nazionali ed internazionali hanno potuto mettere in evidenza le
proprie qualità artistiche, interpretando molte Opere allestite presso questo
teatro.
L'Accademia, pur essendo internazionale, valorizza anche gli artisti mantovani,
poichè vi insegnano illustri artisti locali che si sono distinti ed hanno
trovato ampi apprezzamenti nel panorama musicale mondiale come il soprano
Fiorella Burato.
Il valore dell'Accademia è dato non solo dalla struttura organizzativa, ma dalla
qualità dei docenti.
Per conoscere meglio questa nuova realtà che sta avendo una eco importante sul
territorio e tra gli addetti ai lavori, abbiamo fatto un'intervista doppia ai
due docenti principali: il Maestro Daniele Anselmi e il soprano Fiorella Burato
i quali trasmetteranno la loro esperienza internazionale ai giovani studenti.
1)
Gentilmente ci riassume la sua carriera? |
DANIELE
ANSELMI - DIRETTORE D'ORCHESTRA Ho compiuto gli studi
musicali presso i Conservatori di Mantova, Parma e Verona
perfezionandoMi in pianoforte, organo, composizione e direzione. Ho
frequentato per diversi anni corsi di specializzazione in musica antica
per organo, accompagnamento al pianoforte, canto gregoriano, direzione
corale e orchestrale.
(Direttore dell'Istituto Diocesano di Musica
Sacra di Mantova, ho fondato diverse Cappelle Musicali; mi dedico in
modo particolare alla composizione di musica sacra, che è pubblicata
dalle Edizioni Paoline di Roma. Sono fondatore e Direttore Artistico
del rinato Teatro Verdi di Buscoldo.
Organizzatore, coordinatore e
Direttore Musicale di concerti ed Opere, tra le quali figurano: Bastiano
e Bastiana, Nozze di Figaro e Così fan tutte di Mozart; Il Barbiere di
Siviglia, Italiana in Algeri e Cenerentola di Rossini; Sonnambula di
Bellini; L'elisir d'amore, Don Pasquale e Lucia di Lammermoor di
Donizetti; Nabucco, Rigoletto, La Traviata, Trovatore, Ballo in Maschera
e Forza del Destino di Giuseppe Verdi; Il Tabarro, Suor Angelica, Tosca
di Giacomo Puccini e La Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni .
Fondatore dell'Orchestra del Teatro, collaboro con vari Impresari
Teatrali in qualità di consulente artistico e direttore musicale;
collaboro inoltre con varie Orchestre nazionali ed estere. Da diversi
anni sono membro di commissioni di Concorsi di Canto Lirico.
Tutto il
mio operato è rivolto alla divulgazione capillare dell'arte musicale
attraverso la didattica e l'esecuzione musicale. |
FIORELLA
BURATO - SOPRANO
Inizio la mia carriera operistica nel
1993 debuttando il ruolo di Mimì nella Bohème al 39º Festival Pucciniano
di Torre del Lago. Dopodiché a Madrid, nel 1995, avviene il mio debutto
a livello internazionale interpretando il personaggio di Violetta Valery
nella Traviata di Giuseppe Verdi, a fianco del famoso e straordinario
tenore Alfredo Kraus e diretta dal grande maestro Alberto Zedda. Ricordo
che al termine della “Prima”, uscita in proscenio per gli applausi, mi
commossi così tanto che promisi a me stessa che avrei dedicato la
maggior parte della mia carriera a questo ruolo. E così ho fatto.
Da allora ho avuto la gioia e la fortuna di potermi esibire più di
250 volte in Traviata nei maggiori teatri internazionali, diretta da
grandissimi e noti direttori d'orchestra. Oltre a Mimì (che in
seguito ho interpretato numerose volte) e a Violetta appunto, ho
debuttato anche altri ruoli che mi hanno dato molta soddisfazione: Luisa
in Luisa Miller (tante produzioni, compresa una del Covent Garden)
Amelia nel Simon Boccanegra di Verdi, Fiordiligi nel Così fan tutte di
Mozart (ruolo che ho debuttato nel noto allestimento di Giorgio Strehler
e che ho cantato praticamente in tutto il mondo), Aspasia in Mitridate
Re di Ponto, Donna Anna e Donna Elvira nel Don Giovanni, Marguerite nel
Faust di Gounod, Lucia di Lammermoor, Adina nell'Elisir d'Amore di
Donizetti al Massimo di Palermo, e tanti concerti, specialmente di
musica sacra (Requiem di Verdi, Requiem e Vesperae Solemnes de
Confessore di Mozart, Stabat Mater di Pergolesi, Messa Solennelle di
Rossini, ecc.), in rinomati Festivals internazionali. Da qualche
anno ho anche formato un duo con mio fratello Cristiano, noto pianista a
livello mondiale, con il quale tengo concerti in Italia e all'estero. |
2) Nel teatro Verdi di
Buscoldo hanno dato inizio alla loro
carriera grandi nomi della lirica che oggi calcano i palcoscenici dei
principali teatri al mondo. Quanto sono
importanti le strutture come il suo teatro per i giovani cantanti? |
2) Oltre alla professione
della cantante lirica, si dedica anche all'insegnamento. In base alla
sua esperienza, cosa manca ai giovani che iniziano la professione del
cantante lirico?
|
Tanti sono stati i debutti ( per ricordarne
alcuni possiamo citare il baritono Matteo Peirone e il soprano Linda
Campanella, il soprano Natalia Roman, il basso Abramo Rasalem, la
vincitrice del Concorso Voltolini di 5 anni fa Giulia Lee ecc.) che oggi
sentiamo importanti protagonisti sui palcoscenici Internazionali.
Il
Teatro Giuseppe Verdi di Buscoldo ha dato loro l'occasione di misurarsi
e mettere in atto le loro capacità e potenzialità. Devo dire che il
nostro palcoscenico ha portato fortuna. |
Ritengo che, purtroppo, ai giovani cantanti
manchi spesso una buona formazione. Mi capita frequentemente di
ascoltare giovani cantanti che vengono da me per dei consigli e
riscontro quasi sempre gli stessi problemi: apertura della bocca
sbagliata, rigidità fisica, scorretto uso del diaframma, gestualità
inappropriata, poco approfondimento dello spartito e del libretto con
conseguenti errori ritmici ed interpretativi. In genere sono tutti
ragazzi disposti, chi più chi meno, a fare dei sacrifici per diventare
dei “veri” cantanti lirici, ma spesso si rivolgono a maestri sbagliati o
a strutture non competenti. E' importantissimo saper scegliere
l'insegnante giusto in grado di togliere i difetti e migliorare i pregi
e che sappia indirizzare il cantante verso un repertorio adatto. |
3) Come nasce l'idea dell'Accademia di Canto lirico? |
3) Quale sarà il suo ruolo nell'Accademia? |
Nasce dall'esigenza molto sentita da parte dei
tanti giovani partecipanti all'annuale appuntamento del Concorso di
Canti Lirico “Ismaele Voltolini” e dalle numerosissime richieste di
audizioni che in ogni periodo dell'anno ci giungono da diverse parti del
mondo. Dialogando con questi giovani cantanti, ho avvertito il grande
bisogno da parte loro di trovare un ambiente che, senza troppe
pressioni, potesse dare ad ognuno la possibilità di sviluppare una
buona, sicura e completa istruzione al canto lirico, tale da consentire
il debutto su qualsiasi palcoscenico. L'idea dell'Accademia (e non
soltanto o semplicemente brevi Maste-Class) è suggerita dalla
convinzione sempre più forte che per acquisire una sicura tecnica di
canto, una precisa lettura della partitura e dell'estetica racchiusa in
ogni opera lirica, è necessario tempo… tempo…tempo… |
Come docente di canto aiuterò i cantanti a
migliorare sia sul piano tecnico vocale, sia sul piano interpretativo.
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4) Cosa impareranno i ragazzi e che opportunità avete in serbo per loro? |
4) Tornando alla sua esperienza in palcoscenico, ha qualche aneddoto simpatico da raccontarci? |
I partecipanti all'Accademia potranno accedere
ai corsi dopo un'attenta audizione in cui dovranno dimostrare di
conoscere i ruoli delle Opere programmate (quest'anno La Bohème, Suor
Angelica e Il Tabarro).
Il programma di studio prevede: Tecnica vocale
ed Interpretazione, Arte scenica – Dizione e Recitazione, Prove di regia
sul palcoscenico, Lettura dello spartito – Drammaturgia musicale, Studio
del libretto – Interpretazione dei ruoli. Alla fine dei corsi potranno
debuttare le Opere nella loro completezza sul palcoscenico con scene,
costumi e orchestra. I giovani artisti avranno, a questo punto, imparato
a cantare, ad esprimersi attraverso una gestualità e una drammaturgia
adeguata, espressiva, come solisti e parte integrante dei diversi
momenti concertanti che le opere liriche richiedono.
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Ne racconto solo uno perché è un po' lungo.
Nell'estate del 1998 il mio fidanzato di allora, che abitava in
Germania ed era anch'egli un cantante, mi raggiunse in Italia per
trascorrere un po' di tempo con me. In quel periodo venni chiamata
improvvisamente per due sostituzioni (prima per due recite di Luisa
Miller a Mainz e poi per tre concerti del Requiem di Verdi a Madrid). Il
mio fidanzato non poté fermarsi ad aspettarmi e dovette tornare in
Germania per lavoro. Tornò poi in Italia in agosto per trascorrere
finalmente una vacanza di una settimana con me, facendomi però
promettere che non avrei più accettato delle sostituzioni mentre ero con
lui. Gli promisi che avrei accettato solo nel caso mi avessero chiamata
la Scala di Milano, il Metropolitan di New York o il Covent Garden di
Londra. Naturalmente nessuno di noi due immaginava che ciò potesse
accadere… in fin dei conti ero ancora all'inizio della mia carriera!
Partimmo per la vacanza e trascorremmo una prima giornata al mare con la
felicità nel cuore. Verso sera spensi il cellulare perché andammo a
dormire molto presto per poterci alzare all'alba. Lo riaccesi la
mattina seguente e vi trovai ben sette messaggi in segreteria… Strano!
Quando ascoltai il primo messaggio pensai ad uno scherzo del mio
fidanzato: il Direttore Artistico del Covent Garden di Londra in
persona, mi chiedeva se fossi disponibile per cantare Luisa Miller al
Festival di Edinburgo. Ascoltai gli altri messaggi. Erano tutti di mio
padre: “Fiorella, ti chiamerà il Direttore Artistico del Covent Garden.
Ha chiamato a casa e gli ho dato il tuo numero di cellulare. Cosa pensi
di fare?” “Fiorella, sono di nuovo papà. Perché hai il cellulare ancora
spento? Hai sentito il mio messaggio di poco fa?” Eccetera, eccetera.
A quel punto capii che lo scherzo me lo aveva fatto il destino, non il
mio fidanzato. Anzi! lui non prese affatto bene la notizia.
Naturalmente accettai la proposta e partii il giorno stesso… ma posso
assicurarvi che non fu una decisione facile. |
5) Come si sta preparando il territorio a sostenere questa iniziativa? |
5) Quanto è importante l'esperienza “sul campo” ai fini dell'apprendimento? E' per questo motivo che l'accademia è finalizzata alla messa in scena di opere? |
Il territorio, l'ormai affezionato pubblico,
informato da tempo sull'idea del progetto, dimostrano una particolare
interesse e curiosità.
Anche le Istituzioni sono in attesa di vederne la
nascita e lo sviluppo: ci auguriamo che anche in tempi così difficili,
daranno il loro sensibile contributo a questa nobile iniziativa.
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Sono assolutamente convinta che l'esperienza
sul palcoscenico sia fondamentale. I giovani cantanti lirici hanno
bisogno di affrontare il pubblico non solo come cantanti, ma anche come
attori e musicisti, perché essere cantante lirico significa: cantare,
recitare, seguire il direttore d'orchestra e abituarsi ad interagire con
gli altri cantanti scenicamente e musicalmente. Ad esempio, com'è
possibile trovarsi a proprio agio cantando sdraiati, o seduti, o in
ginocchio, o appoggiati al bracciolo di una poltrona con il corpo
piegato, o avvinghiati al proprio partner, se si è abituati a cantare
sempre e soltanto in piedi, diritti e rivolti verso il pubblico? In
scena vi sono mille situazioni, posizioni e movimenti differenti.
Sarebbe come dire ad un soldato di esercitarsi solo a sparare ad una
sagoma ferma davanti a lui, senza farlo mai esercitare sul campo con
sagome mobili e ostacoli vari. Impensabile. Di conseguenza la mia
risposta alla seconda domanda è senz'altro: sì! L'Accademia ha come
obiettivo principale quello di formare i cantanti a 360 gradi, così da
avere degli artisti pronti e completi da presentare ai Teatri d'Opera. |
6)
Secondo lei, quali sono gli ingredienti indispensabili per
ottenere un buon cantante lirico? |
Dall'esperienza acquisita in molti anni a
diretto contatto con tanti giovani artisti, mi sento di dire che
innanzitutto è importante possedere doti naturali da sviluppare con uno
studio attento, continuo, accompagnato da tanta passione e ricerca
personale della profondità tecnica, stilistica ed emotiva del linguaggio
melodrammatico. |
Per me sono indispensabili: la qualità della
voce (bel timbro, o perlomeno un timbro interessante), una tecnica
sicura, una buona presenza scenica abbinata ad una gestualità naturale e
comunicativa, senso ritmico unito ad una buona sensibilità musicale,
tanto studio e dedizione e un grande spirito di sacrificio.
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7) Qual era il suo sogno da bambino? |
Per tanti anni, quando ero studente al
Conservatorio di Musica di Mantova, ogni volta che passavo per piazza
Castello nel cuore del Palazzo Ducale sognavo di eseguire arie dal
Rigoletto di Verdi. Ciò si è realizzato pochi anni fa dirigendo l'intera
Opera proprio nel luogo dove è ambientata la sua trama. Che emozione! |
Da bambina avevo diversi sogni. Fra questi
diventare una violinista o una cantante lirica, oppure una scrittrice di
romanzi. Ma il mio desiderio maggiore era insegnare… Mi è sempre
piaciuta l'idea di poter essere utile agli altri! Mi ritengo
fortunata, dato che finora la maggior parte dei miei sogni si sono
realizzati. |
8) Qual è un suo difetto? |
Non mi accontento mai. |
Sono molto esigente. |
9) E un suo pregio? |
Sono aperto e disponibile verso chiunque voglia condividere il dialogo. |
Sono di indole buona e posseggo quindi una
pazienza infinita nei confronti del prossimo. |
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