Nei prossimi giorni si terrà a Milano una masterclass con il maestro
Angelo Bertacchi, uno dei pochi luminari rimasti che sanno trasmettere
ai giovani cantanti gli insegnamenti della vecchia scuola di canto, dell'arte
dei maestri della lirica con i quali ha collaborato: Gino Bechi,
Beniamino Gigli, Lina Bruna Rasa... e dei grandi direttori d'orchestra
che hanno lavorato a stretto contatto con i compositori stessi delle opere:
Arturo Toscanini, Tullio Serafin, Gianandrea Gavazzeni, Mario Rossi...
Vocalmente ingessati da insegnamenti tecnici di canto e alla ricerca di mille
posizioni per emettere un suono, sono molto i cantanti frustrati che ricorrono
al maestro Angelo Bertacchi perchè si ritrovano incapaci di rendere
espressivamente la propria arte. Con il suo aiuto riscoprono la naturalezza del
canto e riecono a trovare la strada per intraprendere la professione che li
porta a calcare i palcoscenisci di tutto il mondo.
Nomi illustri hanno seguito i suoi consigli e sono diventati dei grandi nomi
della lirica. Ciò il maestro insegna, non è nient'altro che l'insegnamento della
"vecchia scuola" -"Bisogna cantare con l'interesse e non con il capitale"
- dice : facile a dirsi, ma difficile da mettere in pratica quando per anni
"luminari saccenti del belcanto" hanno inculcato nella mente di un cantante che
per emettere un suono deve concentrarsi su mille posizioni diverse e pensare a
tutto, fuorchè al fatto che sta cantando!
Il canto in questi anni è diventato una scienza-tecnica riservata a quelle
poche menti illuminate che riescono a costruire un'infrastruttura vocale.
Partendo invece dal concetto che fare canto dev'essere un piacere,
Angelo Bertacchi fa riscoprire ai cantanti la bellezza e la naturalezza
con cui si canta, liberando il pensiero del cantante da mille preconcetti e
lasciando che si concentri sull'espressività e sul piacere di cantare.
La voce sgorga da sola sostenuta dall'aria, si amplifica con le risonanze e
prende vita, diventa un corpo che produce emozione.
Vi lasciamo leggere questa intervista e vi invitiamo a partecipare alla
masterclass per riscoprire il piacere di cantare bene!
1)
Maestro Bertacchi, ci riassume brevemente la sua carriera? E'
iniziata a 16 anni come baritono alla Scala su presentazione del grande soprano
Lina Bruna Rasa che era amica di mia madre.
Ho iniziato come cantante, ma poi dopo 3 anni, essendo anche pianista, ho
preferito dedicarmi all'accompagnamento dei cantanti e quindi sono stato
pianista accompagnatore di cantanti come Gino Bechi, Beniamino Gigli per sei
anni e mezzo. Poi avrei dovuto accettare un compromesso con la Scala, ma io
non ho accettato e allora me ne sono andato.
Ho lavorato anche con Toscanini, Tullio Serafin e tutti i
grandi direttori di un tempo.
Sono venuto via dalla Scala con Vittorio Venezian, che era
allora direttore del coro. Ho iniziato a fare concerti in Italia con cantanti.
Da trent'anni insegno canto.
2) Lei cosa insegna? Io insegno canto.
Individualmente entro nell'anima di ogni cantante e insegno la filosofia della
vita. Non sto a lavorare sulla voce, perchè la voce non si deve usare. Bisogna
usare la risonanza. Se uno si concentra sulla voce fa fatica e si spacca la
voce. La respirazione è ciò che sostiene il tutto, ma dev'essere dosata e non
eccessiva, perchè se si va in iperventilazione, il fiato in più va sulle corde e
crea tensioni. Il canto è tutto passivo. Io faccio fare esercizi con il fiato
per la respirazione, ma poi si deve cantare come si parla, perchè se uno pensa
di dover cantare tutte le note che ci sono scritte si ingolfa di sicuro. La
posizione del canto è una sola. Non si deve pensare di dover cantare due ottave,
ma di cantare come si parla, ad una sola altezza.
Non è facile capire tutto questo, ma se uno riesce a comprenderlo, ritrova la
sua naturalezza.
Una volta si distinguevano bene le voci perchè si studiava sulla parola,
quindi ogni voce era diversa, perchè ognuno di noi parla diversamente. Oggi
invece le voci sembrano tutte uguali. Tutti fanno le stesse vocali. Oggi si
studia facendo solo vocalizzi, ma non si può solo vocalizzare, bisogna cantare
sulla parola!
Ognuno di noi è diverso dall'altro. Anche se si appartiene alla stessa
categoria vocale, ognuno di noi ha la propria voce e questa deve emergere. Se si
amalgano tutte le voci facendo fare solo vocalizzi con posizioni fisse e magari
innaturali, non si riesce a distinguere una voce dall'altra. Per questo motivo
non si riconoscono più le grandi voci.
Uno quando canta si deve divertire. Un baritono che cantava alla Scala
diceva: "Non so perchè mi pagano tanto e mi fanno tanti applausi, perchè io
non faccio niente per meritarli". Ciò significa che nel canto non
si deve assolutamente far fatica. Non si devono stancare le corde
vocali.
3) Adesso parliamo di risultati concreti: quanti suoi allievi
sono in carriera? In questo periodo ne ho una quindicina che
cantano in teatro.
4) Ma li ha seguiti dall'inizio? No, di solito
da me vengono tutte persone rovinate. Arrivano allievi che magari hanno già
studiato sette o otto anni da maestri che li hanno rovinati e non sanno più come
fare. Già dopo poche lezioni, se capiscono che devono abbandonare tutto ciò che
hanno costruito sopra la loro voce, si sentono i miglioramenti. Io lavoro sulla
risonanza e rendo il loro canto più naturale. Da lì poi possono far uscire le
emozioni che escono dalle parole che cantano. Un cantante non è più un
cantante, è un attore, perchè deve trasmettere emozioni dal testo che espone.
5) Quali requisiti servono per cantare? Bisogna
essere molto umili nel canto. Poi bisogna lavorare tutta la vita sul proprio
corpo. Un cantante è uno sportivo, non un cantante, quindi bisogna avere cura
della propria salute e della propria voce. Pertanto bisogna cantare con
l'interesse, non con il capitale. La voce è il capitale, la risonanza è
l'interesse! Il canto è liberazione, quando si canta bisogna sentirsi bene
essere liberi, senza tensioni.
La ringrazio moltissimo per la piacevole chiacchierata e per ciò
che ci ha insegnato. Sono sicura che siano insegnamenti corretti, perchè i
risultati parlano da soli. Se a qualcuno è rimasto qualche dubbio... non resta
che partecipare alla sua masterclass!
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