Gli intrighi politici, all'interno della splendida scenografia di
Luigi Perego, che disegna anche i preziosi costumi trasposti al
periodo neoclassico, sono ben rappresentati, la gestualità dei protagonisti è
ben curata e i numerosi ingressi dei vari personaggi sono sempre equilibrati.
Meno efficaci sono le caratterizzazioni umane ed emozionali, che avvengono anche
attraverso dei simboli o dei feticci, ma va considerato che comunque non
disturbano l'atmosfera, né lo svolgersi del dramma.
Molto pertinenti e particolarmente suggestive le luci di
Andrea Ricci, anche se si sono inceppate in alcuni punti.
La brava Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna è guidata
da Eric Hull, che si prodiga in una direzione pulita e molto
rispettosa degli interpreti, in un vero gioco di squadra giocato sui colori.
Positiva anche la prova del Coro Lirico Amadeus diretto da
Stefano Colò
Paolo Fanale è un Tito elegante e raffinato e
dimostra ancora una volta di essere un perfetto interprete mozartiano, poiché sa
trasmettere la classe, la cura, la grazia e lo stile del compositore d'oltralpe.
L'omogeneità e la morbidezza della linea di canto, che si nota soprattutto nel
passaggio, è sempre coadiuvata da un'armonia e da un uso dei cromatismi davvero
eccellente, dove il fraseggio e l'uso della parola diventano poi gli elementi
conclusivi di un canto preciso sotto tutti i punti di vista.
Teresa Romano, come già notato in altre occasioni, è dotata
di una voce che potrebbe fare la differenza, ma la tecnica è alquanto modesta,
soprattutto nei fiati e nel passaggio all'acuto. La sua interpretazione di
Vitellia non è malvagia sotto il profilo drammaturgico, ma il canto è sgarbato
ed esagitato, spesso tendente all'urlo.
Il Sesto di Gabriella Sborgi è opportuno e adeguato
nell'intenzione mozartiana e il timbro caldo contribuisce ad una buona riuscita
dell'esecuzione, pur con qualche incertezza.
L'Annio di Aurora Faggioli è corretto nello stile e
nell'impostazione; elegante è la Servilia di Ruzan Mantashyan;
morbido e puntuale è il Publio di Valeriu Caradja.
Successo per tutti al termine dello spettacolo.
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