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Recensione Operetta Duchessa di Chicago di Kalman al Teatro Valli di Reggio Emilia

Redazione Liricamente, 24/02/2014

In breve:
Reggio Emilia - Recensione dell'operetta "Duchessa di Chicago" di Kalman in scena il 22 febbraio 2014 al Teatro Valli di Reggio Emilia.


L'America luminosa e piena di dollari non solo contagia con i suoi ritmi di charleston e shimmy gli altezzosi abitanti del regno di Silvaria in crisi nera (attualità purtroppo...), ma anche il foltissimo pubblico che riempie la bellissima e storica sala del Teatro Valli di Reggio Emilia nella sera del 22 febbraio u.s.ed è successo per la Compagnia Italiana di Operette in un tempio del genere della piccola lirica.

In scena la rara, ma meravigliosa "DUCHESSA DI CHICAGO" di Kalman l'autore di quel gioiello musicale che è "La Principessa della Czarda".

Il compositore scrive la "Duchessa" in casa del suo fraterno amico George Gerswin e si sente!

Alle languide czardas della sua terra alterna lo swing ed i ritmi indiavolati del charleston e dello shimmy in una sapiente e seducente fusione che incanta ed avvince chi ascolta.

La compagnia in scena è giovane e frizzante e sa bene incatenare lo spettatore in un vortice di recitazione, danza e canto senza forzature e cadute di stile.

Nel ruolo del titolo l'affascinante Silvia Santoro soubrette di sicuro avvenire, disinvolta, dalla voce che ricorda un pò le principesse di Disney, non lirica, ma dolce, intonatissima e piacevole all'ascolto.

Suo segretario ed accompagnatore il comico Matteo Micheli simpatico, buffo attore versatile che ben sa usare le sue carte sceniche.

Gioielli della compagnia i due caratteristi che giganteggiano sul palcoscenico Marco Prosperini nelle vesti di re Pancrazio dignitoso dapprima nella rovina del suo regno poi americanizzato completamente. L'attore sa usare ogni registro e si muove da vero leone del palcoscenico.

Suo corrispettivo femminile una meravigliosa leonessa la Cristina Chiaffoni che riesce a tenere in sua mano gli spettatori nel monologo lungo e sfaccettato da mille toni e sfumature della sua Dobrugia tanto da guadagnarsi un entusiastico applauso dal non facile ed esperto pubblico reggiano.

Molto morbida dall'emissione sicura e musicalissima la voce del tenore Massimiliano Costantino nel ruolo del Principe Sandor l'attore è corretto e la figura scenica è bella .

La danzatrice Giorgia Bernabei tratteggia una fresca e deliziosa Rosemarie avremmo voluto una voce più sicura ed una recitazione con meno inflessioni, ma siamo sulla buona strada.

Buone le prove dei giovani attori che rispondono al nome di Gianvito Pascale, Francesco Giuffrida, Antonello Crosatti e Mattia Rosellini.

La regia dello stesso Marco Prosperini cura nel dettaglio ogni singolo personaggio esaltando i singoli caratteri dei personaggi e dando sapienti pennellate ad ogni battuta ed espressione.
Le coreografie di Monica Emmi sono piene di fuoco in linea con la bella regia ed esaltano le singole capacità di ogni giovane e bellissima ballerina della compagnia con particolare menzione ai momenti della Czardas e del Tip tap davvero godibilissimi.

Le scene di Pasquale Di Iorio sono belle ed aiutano regista, coreografa ed artisti a creare uno spettacolo gradevolissimo. I costumi luccicanti e attinenti all'epoca (meravigliosa la vestaglia da diva del cinema muto della Chiaffoni!) sono una gioia per chi assiste.

Le basi musicali curate dal Mº Maurizio Bogliolo sono molto belle anche se rimpiangiamo l'orchestra dal vivo, ma si sa la crisi non colpisce solo Silvaria... complimenti al maestro Bogliolo per avere curato le parti corali che rendono più prezioso il tutto.

Siamo usciti dal teatro contenti e consapevoli che la piccola lirica se ben fatta può stare al pari della sua grande sorella!

 
 
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