Vorremmo sottoporre oggi al vostro giudizio, un argomento di estrema
attualità.
Parliamo un po' di quel che sta accadendo a Milano, e più precisamente, presso
il Teatro alla Scala.
Saprete tutti delle agitazioni in corso che potrebbero mettere a repentaglio
l'apertura di stagione del 7 dicembre p. v.
Si dice che l'Orchestra, tra le altre cose, chieda più attenzione per
le masse stabili che per i vari Registi di passaggio.
Partendo da questo argomento, vorrei chiedervi se, per caso, qualcuno di voi
abbia visto in qualche vecchio filmato, o in qualche videocassetta
restaurata, le rappresentazioni che risalgono ai tempi d'oro della Lirica.
Personalmente ho visionato molti di questi “reperti” per poter vedere ed
ascoltare coloro che hanno fatto la storia della lirica italiana ed ho anche
sorriso in maniera bonaria di fronte ai fondali dipinti, o a costumi non
proprio… ricercati visti indossare da grandi artisti come Renata
Tebaldi, Aldo Protti, Carlo Bergonzi... ho visto costumi di scena indossati
da Maria Callas, Gianni Poggi, Rosina Storchio e via dicendo che pure
hanno fatto grande il nome del Teatro d'Opera che non mi sono sembrati
meraviglie di alta sartoria ma che, senza dubbio, hanno contribuito
egregiamente alla riuscita di tanti spettacoli.
Oggi, secondo chi tiene le fila dei grandi teatri, se non si spendono
milioni per allestimenti fantasmagorici e regie improbabili, pare che non si
possa mettere in scena la Musica; personalmente ho cantato in una Traviata in
cui TUTTE le signore indossavano gioielli “vere riproduzioni d'epoca” costati un
sacco di soldi di affitto al teatro che ha accettato tali condizioni imposte dal
regista; bellissimi, senza dubbio, ma quanti dai palchi o dalla platea avranno
notato che si trattava di riproduzioni fedelissime dell'epoca?
Questi sono discorsi che si possono fare nel cinema, ove una telecamera
inquadra i dettagli, ma a teatro, ove spesso (c'ero anch'io!) Gilda è una
amabile fanciulla sulla cinquantina, o Cavaradossi porta il dolce peso
del Lucianone nazionale, è davvero importante che gli abiti siano firmati da un
noto stilista o che il mantello di Tosca sia ornato di zibellino fornito
da una notissima pellicceria in auge o che i gioielli siano firmati?
Voglio anche raccontarvi di una serie di “Nabucco” allestite con un unico
fondale grigio perla da drappeggiare a destra, a sinistra, nel mezzo o da
lasciare sciolto a seconda dell'atto che, parlando col direttore del teatro,
(mentre elogiavo la morigeratezza e quindi il risparmio) scoprii essere costato
una cifra attorno ai 600 milioni di lire!!!!!!
Ecco, pare che oggi se non ci sono queste grandi esteriorità, il teatro
non possa farsi.
Ed insieme al criterio sparisce anche la qualità; mettiamo donne nude sul
palcoscenico perché i giornali ne parlino, poi sentiamo orchestre suonare e
cantanti che sembrano muti come pesci che non passano il muro orchestrale, ma
hanno costumi firmati, hanno palcoscenici girevoli, registi che cercano
affannosamente il libretto scivolato dietro allo schienale della poltrona e che
non possono andare avanti nella regia senza di esso, perché non conoscono la
trama dell'opera!!!!
Vi pare una buona cosa? Trovate normale che si parli di Aida di Zeffirelli
(con grande rispetto per il Maestro) o del Rigoletto di Chazalettes o
della Bohème di Ken Russel o Il Barbiere di Siviglia di Verdone?
Dell'ultima Aida alla Scala abbiamo visto solo qualche passo di danza, il si
bemolle di Alagna e tutti gli intervenuti alla prima che si pavoneggiavano nei
loro abiti firmatissimi!
Questa è la lirica oggi?
Questo è il business, miei cari amanti della musica!
Ridateci i fondali di tela, i bellissimi costumi delle sartorie teatrali e
le regie di chi non stravolge opere immortali che ci piacciono così come sono,
per la loro musica, per la loro poesia, per le passioni imperiture e vive
oggi come nel 1800!
Ridateci Mimì grassottelle ma di spessore, ridateci Radames non
scultorei ma capaci di arrivare infondo all'opera, Lucie di Lammermoor
con qualche annetto (a 25 anni si ha certo la gioventù ma non sempre
l'esperienza NECESSARIA per certi ruoli), ridateci seri professionisti per
questa Arte che tutti dicono “destinata a soccombere” e smettiamo di
scialacquare denaro pubblico in orpelli e frivolezze.
Forse sarebbe meglio tornare a quando c'erano le Imprese Liriche che rischiavano
sulla propria pelle e quindi dovevano badare ai contenuti più che alla forma per
poter vivere; chissà quanti raccomandati incapaci in meno, e quante belle voci
in più!
La Lirica agli Amanti della Lirica!
P.S.
Dareste una spuntatina ai capelli della Gioconda di Leonardo, perché
possa essere più in linea con i tempi moderni???
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