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Mi chiamo Carlo...

 

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  • Autore: CARLO, 15/09/2014

  • MESSAGGIO INVIATO IN NOME E PER CONTO DEL SIG. CARLO ANNUNCIO VERITIERO E VERIFICATO: AIUTIAMOLO Mi chiamo Carlo ho 52 anni. Divorziato con figli . Un mese fa sono stato licenziato dal posto di lavoro. Ero un addetto alle pratiche e guadagnavo 1200 euro al mese. Casa in affitto, condominio, gas, luce e mangiare. Ora sono in strada . Ho avuto lo sfratto e dormo in auto, la mia ex moglie non mi aiuta anzi ha chiesto al Tribunale dei Minori di togliermi la patria podestà dei figli e di ridurre il diritto di vista poichè non ho più una casa dove ospitare i miei figli e perché non devono stare, con un padre che dorme in un auto ormai dismessa e vecchia, che si lava a casa di un amico e mangia alla Caritas. La mia ex moglie vieta i ragazzi di incontrarsi con il sottoscritto poichè sono un poveraccio e i ragazzi devono vergognarsi di avere un padre così. Nonostante le mie preghiere, sono andato in ginocchio a casa dei proprietari, dei direttori della Società-Ditta dove lavoravo, ma come risposta mi è giunta la lettera di licenziamento. Non posso fare cause giudiziarie del lavoro perchè non ho soldi. In un momento mi sono ritrovato senza nulla con i figli che si vergognano del padre e che il padre si vergogna di uscire e di farsi vedere per strada. Ho tentato il suicidio ma vigliaccamente non ci sono riuscito e per questo mi sento un uomo del nulla, un NON uomo. E' superfluo dire che ho tanti debiti. Ho chiesto soldi agli usurai per evitare lo sfratto e alla fine ho dovuto restituire interessi pazzeschi e una volta ho ritardato e sono stato picchiato. In ospedale ho dovuto fingere di essere caduto durante un allenamento fisico (mi hanno rotto una costola) e tre dita della mano. Quindi ho dovuto pagare fino a ridurmi a un povero disgraziato. Ora mangio una volta la giorno alla Caritas e resto tutto il giorno chiuso in un garage di un amico che purtroppo non si trova in condizioni economiche tali da aiutarmi. Alle ore 13 di ogni giorno esco di nascosto e cercando di evitare gli sguardi della gente vado alla Caritas e poi torno e trascorro le giornate a leggere. Soffro di attacchi di panico, e a volte non riesco più a stare solo neppure per andare alla Caritas, devono accompagnarmi altrimenti non vado. La mia vita è finita. Con la perdita del posto di lavoro la mia vita è finita. Ho chiesto un sussidio o un contributo ma non mi è stato concesso perché non vale la pena di aiutare un poveraccio come me. La notte prima di dormire mi auguro una santa morte così forse vivrò in pace. Ho invidiato il giornalista che veniva ucciso in Iraq, al suo posto sarei stato contento di morire così ero lontano da questo inferno. Forse mi trattengono solo i figli anche se io non valgo nulla per loro ma il cuore di padre ama sempre i propri figli. Penso però che se io non ci fossi loro vivrebbero meglio. Cerco aiuto in modo da fare una vita dignitosa con tanta umiltà. Scrivo l'annuncio da un mio ex collega di lavoro e lui mi offre il suo conto corrente dove se qualcuno vuole può versare qualcosa anche 10 euro. Ho scritto il mio indirizzo di posta email per comunicazione così vi dico dove dare anche un euro. Non ho un telefono cellulare non posso permettermelo. carlo.orvieti[at]gmail.com

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