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» Come impedire la risalita della laringe nel canto?

 

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  • Autore: Alida, 12/07/2008

  • Vorrei un consiglio di tecnica: esattamente cosa si deve fare per impedire la risalita della laringe? Io riesco a "frenarla" in parte, ma dopo il passaggio comincia, anche se poco, a risalire, e, un passettino per volta, arrivo ai sovracuti con la laringe quasi alta! Cioè fino al do esce suono, ma il re non esce. Qualcuno di voi può suggerirmi qualche "trucchetto" o espediente che lo aiuta a superare il passaggio e a mantenere la laringe bassa?
  • Autore: gabriele, 14/07/2008

  • Premesso che ogni insegnante ha il suo metodo, la mia, lavora molto sul concetto di profondità dell'appoggio e di "scavo" del suono... più un'idea mentale, che un'effettiva sensazione. Focalizzando il corpo del suono a livello diaframmatico, io riesco a non alzare la laringe anche nella zona acuta della mia tessitura, e come me, tutti i miei ex-compagni che ci siamo formati con la ns insegnante. Non so se questa piccola testimonianza possa esserti in qualche modo di aiuto, essendo proprio riassunta in due parole, ma.. a noi e servita tantissimo per tenere giù la laringe e non schiacciare o mandare indietro il suono. Gabriele
  • Autore: Mauro, 24/08/2008

  • Prima di tutto consiglio un incontro col Dr. FRANCO FUSSI che lavora presso l'AUSL di Ravenna e telefonando al centralino dell'AUSL farsi passare il CENTRO FONIATRICO presso il C.M.P. Detto questo credo che possa essere sufficiente cantare in leggerezza, evitare di "spingere" nei centri, più che appoggiare io sosterrei il suono e curerei molto il cosìddetto immascheramento: nasalizzare molto nella parte alta del naso (come esercizi) e quindi trovare in quella zona il punto focale dove far risuonare la voce. La quale voce deve essere sempre sonora in tutta la sua estensione, non devono esserci note sorde e mantenendo sempre la leggerezza, il sostegno del suono, e vocalizzando sempre nel mezzo forte usando le vocali anfotere (o mezze vocali) a mio avviso piano piano acquisterai l'acuto (se c'é, perchè potrebbe anche non esserci!) Prova a non pensare alla laringe, dimendicatela.... può aiutare. N.B.: LA GOLA DEVE ESSERE SEMPRE APERTA, MAI CONTRATTA, E A MIO AVVISO A DIFFERENZA DI QUELLO CHE OGGI USA, LA BOCCA VA APERTA POCO!
  • Autore: Alida, 31/08/2008

  • Grazie mille dei consigli "tecnici", per il dottor Fussi aspetterò un poco in quanto a) sono di Milano b)sono al primo anno, e spero quindi di riuscire a risolvere tutto senza aiuto di specialista... Ma se non dovesse accadere, mi rivolgerò a lui senz'altro! Comunque anch'io seguo la "vecchia scuola", si apre poco (tranne superata una certa altezza, arrivati quindi ai sovracuti) e specialmente pochissimo nei centri, che devono essere rotondi e girati senza spalancare i suoni. Gli acuti ci sono,e non si fermano lì, ma sono una voce grossa e pesante in un corpicino di farfalla :)i suoni legati arrivano fino al si bemolle/si acuto tenuti; ma i picchiettati, pur riuscendo fino al do# sovracuto ad emettere suono, avverto arrivata lì una "mancanza di spazio" che impedisce di oltrepassare. Credo sia una condizione mentale, oltre che fisica. Grazie comunque ad ambedue per aver riasposto così esaurientemente.
  • Autore: guido matacena, 11/11/2008

  • purtroppo non è possibile controllare la laringe, che risente di tutta una serie di ansie corporee e psicologico-somatiche... si può però dirigere la voce in altri modi per sopperire al suo abbassamento...
  • Autore: mauro, 26/11/2008

  • Non mi sento di condividere ciò che il Sig. Matacena scrive circa l'abbassamento del laringe. A mio avviso, innanzitutto, occorre ricercare la decontrazione del laringe e faringe in quanto cantar bene contratti è impossibile: esistono esercizi foniatrici che insegnano come rilassare la muscolatura e poi per quello che riguarda l'abbassamento del complesso crico-tiroideo, anche questo con opportuni esercizi è possibile imparare il meccanismo. Cantare contratti significa stancarsi subito, sforzare le false e vere corde vocali producendo un processo infiammatorio che a lungo andare diventa cronico accorciandosi così l'estensione vocale, rendendo difficoltoso il passaggio di registro, riducendo notevolmente la possibilità della dinamica sfumata, impedendo il giusto appoggio della voce ai risuonatori, afonia, raucedine et... tutte cose queste che vanno contro l'ortodossia del canto. Sono d'accordo invece nella ricerca delle varie tipologie di registro anche senza l'abbassamento del complesso cricotiroideo per esmpio i vari tipi di falsetto. Ma assolutamente va ricercata la morbidezza e rilassatezza muscolare: come ricercare allora l'attacco morbido, la messa di voce, il trillo, il passaggio di registro. Comunque a pensarci bene sentendo oggi cantare tutto questo non serve più! Mi limito a ricordare una delle tante immagini mentali che gli antichi cantori dicevano: "fra il torace e la testa, ... il nulla" Mauro
  • Autore: Rick, 17/12/2008

  • Fai un SACCO di vocalizzi con la U; tipo intervalli di quinte con 3 o più note e più sali più fai uscire aria e vedrai che la laringe si abituerà a stare bassa.
  • Autore: Vlad, 04/01/2009

  • Controllare la laringe si può, almeno indirettamente. Atteggia una bella risata e la laringe sale; atteggia la faccia a una smorfia di tristezza, quasi come per piangere e la laringe scende. Prova ne sia il timbro più chiaro o più scuro (rispettivamente risata e pianto; laringe alta o bassa). Provare per credere. Comunque a mano a mano che si sale la laringe deve salire. Meno nell'opera che in altri generi musicali, ma un pochetto deve salire, altrimenti l'intonazione ne risente. La laringe alta permette di capire meglio le parole e aiuta a intonare note molto alte. La laringe bassa fa il contrario. Perciò negli acuti non è molto funzionale. Siccome nell'opera però la laringe deve essere bassa bisogna trovare un equilibrio o si rischia di calare molto.
  • Autore: Yuri, 21/11/2009

  • Gente, sono sempre più senza parole dal livello di ignoranza che constato esistere in Italia da questo forum. Girate intorno all'oggetto della domanda con una serie sconfinata di teorie inesatte e solo parzialmente utili! L'unico che ha detto una cosa sensata è Guido e uno di voi l'ha subito smentito. "nN comment" su come! Comunque Alida, la risposta è: modificazione della vocale, processo conosciuto anche come migrazione della vocale o neutralizzazione della stessa. Chiunque abbia basiche nozioni di acustica potrebbe confermarne il principio e l'uso nel canto d'elite. Se vuoi, posso spiegartelo e mostrarti come farlo per telefono o via skype, chiedi il mio contatto alla redazione, sono a disposizione. Saluti!
  • Autore: Gabriele, 24/11/2009

  • Trovo alquanto spocchiosa e altezzosa la risposta di Yuri al quesito proposto da Aida. Va da se che ognuno di noi cantanti ha un proprio modo di non rialzare (troppo) la laringe, e questo è futto dei differenti insegnamenti di differenti insegnanti con cui ci siamo formati Puo' darsi che da parte nostra ci sia "ignoranza", ma, nella nostra "ignoranza", crediamo comunque di avere dato consigli spicci che ad Alida potrebbero rivelarsi utili, consigli di cantanti per una cantante, sicuramente più utili di nozioni di acustica che, meno di tutti gli altri interventi, danno un idea utile ad Alida l'aspetto fisiologico del canto lasciamolo giustamente ai foniatri, noi pensiamo a cantare e a mettere in pratica quanto spiegato dai foniatri e... Semmai agli esperti di acustica, nella nostra ignoranza, ci limitiamo a chiedere di progettarci delle sale concerto che ci agevolino il lavoro! :)
  • Autore: Sara, 25/11/2009

  • Mitico Gabriele!!! Hai ragione, credo proprio che qui ci sia qualcuno che voglia darsi delle arie da gran saccente! (Probabilmente si starà facendo della pubblicità occulta - pessima, perchè parla solo di teoria astratta e non di pratica, tipico di chi ha studiato tanto, ma ne sa, di fatto, poco). L'abbassamento laringeo deve essere naturale e non forzato. Se si respira sullo sbadiglio aprendo la bocca e alzando il palato (senza forzature), già la laringe si va a posizionare al punto giusto. Si tratta poi di evitare che si alzi sostenendo sempre i suoni con il fiato. Io per sostenere i suoni e per fare gli acuti penso a dilatare in avanti il diaframma per rallentarne il rientro naturale e contemporaneamente mi concentro a tenere fermo il suono in maschera e ad aprire la bocca e il palato molle (sempre senza forzare, in modo naturale), concentrandomi su movimenti "morbidi" e non forzati. Farlo è più facile che scriverlo, però serve comunque molta concentrazione e ascolto di se stessi, perchè studiando mi sono resa conto che, pur senza volerlo, ponevo degli ostacoli alla fuori uscita del suono sul fiato, e questo pregiudicava la morbidezza del suono. Sicuramente l'aiuto di un insegnante bravo che sappia indicarti se il suono emesso è corretto e ben sostenuto, o è forzato, è di grande aiuto.
  • Autore: Yuri, 25/11/2009

  • Ciao Sara e Gabriele, rimaniamo nello spirito giusto. Non c'e' nessuna intenzione di "farsi pubblicita' occulta"(?!?) ne di parlare da non-cantante. In effetti non ho dato nessuna spiegazione, percio' come fai a giudicare?! Alida ha posto un quesito: le interessa sapere come non far alzare troppo la laringe nell'ascendere nella parte alta della voce e come questo sia ottenuto nel canto coltivato. La risposta e' una soltanto, specifica. So che tutti vogliamo aiutare dando consigli, ma non e' costruttivo propinare come soluzione unica la respirazione o il pensare "in fuori", "in alto", "in basso", "in dentro" o dove vi pare altro. Il mio non e' un attacco personale, percio' non indignatevi. Il mio intervento e' dettato dal desiderio di rendere meno fumoso il linguaggio che insegnanti di canto e cantanti usano, specialmente quando, supportato da adeguata conoscenza, c'e' un linguaggio specifico per descrivere il canto che ci permette di arrivare subito al dunque invece di dover procedere a tentativi e lasciare la gente a chiedersi ma che vuol dire. E' da notare che laddove manca talento e coordinazione naturali, e' rischioso - in particolare da novizi, senza nessuna conoscenza pratica - cercare di far fare al corpo cose che non fisiologicamente non puo' fare. Vi lascio con auguri - perche' dovremmo essere accomunati da questo grande obiettivo - di imparare sempre meglio cosa si nasconde dietro questo grande strumento che e' la voce e in tal modo imparare ad usarlo al meglio. Buono studio e buon canto!
  • Autore: Yuri, 25/11/2009

  • Mi lascero' andare un po' allo spirito polemico, ma a scopo costruttivo: dopo aver scritto la mia risposta, sono andato a ricontrollare il thread e ho notato che Gabriele e' stato il primo a rispondere spostando l'oggetto di conversazione dalla risalita della laringe al "concetto di profondità dell'appoggio e di "scavo" del suono": proprio un'idea mentale, "che un'effettiva sensazione". Una migliore spiegazione e' d'uopo se non si vuol rischiare che il lettore finisca nell'errore di abbassare troppo la laringe con la manovra conosciuta -e giustamente temuta-come bauchaussenstutz o nel risultato di appensantire il suono scurendolo. Sono convinto che ci siano piu' esatte e specifiche definizioni di un'affermazione generica e che puo' voler dire tutto e niente come: "focalizzando il corpo del suono a livello diaframmatico, io riesco a non alzare la laringe per tenere giù la laringe e non schiacciare o mandare indietro il suono." Invece di parlare per effetti e risultati, non sarebbe meglio parlare di cause e di processi. Tra l'altro, quando parliamo di canto e ci poniamo domande e' di processi fisiologici e non di idee che stiamo trattando. Questa e' pratica, non filosofia. E, scusate se e'poco!, l'acustica -che, mi permetto di far notare si occupa di come e'composto il suono e non di come si progetta un ambiente musicale (quella e' architettura che tiene presente le leggi dell'acustica, ndr.)- e con lei la fonetica ci danno esattamente i termini per i processi che vogliamo capire. Con quei termini, possiamo spiegarci e non incorrere in risposte quali "lo capirai facendolo" o, per citare ancora Gabriele, "e' piu' facile a farsi che a dirsi" ecc... Sara, su questo forum la gente fa domande o cerca di condividere qualcosa: piu' questo qualcosa e' preciso, piu' diretto arriva. O no? Ad Alida, non sto' vendendo nulla. Se vuole la risposta, la scuola Italiana dice: arrotonda la vocale. Cosa significa esattamente? I principi della fonetica e dell'acustica lo spiegano in maniera precisa. Io lo so spiegare e dimostrare. Capendo come funziona, lei lo sapra' fare. Meglio che lavarsi le mani dicendo: spero che tu abbia capito. Se poi non capisce, allora rispondo della mia "sfacciataggine", come qualcuno l'ha interpretata. Polemica! L'Italia e' inguaribilmente contagiata e io pure, infatti: Sara, ci spieghi che vuoi dire in terrestre con "sostenere i suoni con il fiato" e quali abilita' dobbiamo impiegare per "tenere fermo il suono in maschera"? (mi sa che questa non me la pubblicano!!)
  • Autore: Mauro, 25/11/2009

  • Se spocchiosa è la risposta data da Yuri, allora posso dire che la risposta data da Gabriele è inqualificabile in quanto Yuri, a mio avviso, ha detto una profonda verità! Lui parla di neutralizzazione della vocale, altri invece parlano di "semivocale", comunque sia qui stà la ragione! Difatti, oggi, da molti cantanti, questa pratica non è seguita, e si sente! Non per fare sfoggio di cultura, ma basti ascoltare un qualsiasi cantante, anche di serie "b", del secolo scorso, e qui cito due titani: Bergonzi o Corelli, per non andare troppo lontano nel tempo, e subito, chi ha un po' d'orecchio, percepisce immediatamente ciò di cui Yuri parli. Poi che Bergonzi o Corelli non piacciano, questa è altra cosa! Ancora, leggetevi il "Garcia"! Mauro
  • Autore: gabriele, 26/11/2009

  • Per Yuri: innanzitutto, la replica mi sembra finalmente più educata, esaustiva e con un approccio decisamente più amichevole, che apprezzo (e già iniziamo a ragionare di piu). Non condivido comunque, ma quantomeno, mi levo il cappello di fronte ad una spiegazione più completa della tua teoria della non vocale (che a mio modesto parere, vuol dire tutto e niente, in quanto l'arrotondamento della vocale è forse una delle primissime cose che ti insegnano. Posso rccontarti il mio esenpio, giusto per chiarificare: io sono un baritono, foniatricamete provato, ma con risonatori chiari, che non mi hanno purtroppo impedito di essere impostato da tenore per 7 anni, prima che finalmente, la mia ultima insegnante, si accorgesse del madornale errore e mi "riprogrammasse", proprio seguendo tutta questa serie di ocnsigli (molti e molti di piu, in verita) di quelli che io, in base alla mia seppur piccola esperienza ho dato ad Alida, perche', non per essere polemico, ma posso assicurarti che tutte le precedenti insegnanti mi hanno parlato da subito, di vocale arrotondata, ma ancora un po' e mi facevano appendere le corde vocali al chiodo (e una di queste, ottima persona, peraltro è una cantante con una bella carriera alle spalle, tra l'altro). Purtroppo la componente psicologica nel canto lirico è fondamentale e, una volta appreso il meccanismo foniatrico per cui e con cui si canta, c'e soltanto una infinita serie di tentativi di visualizzazioni, sensazioni prima di trovare il proprio modo personale di mettere in atto nel modo corretto tale meccanismo. Cordialmente (e ripeto, apprezzo le maniere piu' garbate del tuo secondo intervento).
  • Autore: gabriele, 26/11/2009

  • Io credo che "inqualificabile", caro Mauro, sia la tua entrata, come si suol dire, a gamba tesa. La non vocale, o semi vocale, chiamala come vuoi, non è la scoperta miracolosa che tu, e forse Yuri, (con cui spero di avere un po' chiarito le mie posizioni nel mio precedente intervento) credete di avere fatto, in quanto è forse uno dei primissimi concetti che ti insegnano quando inizi un corso di canto lirico, senza scomodare i due grandissimi che tu hai citato prima, assieme alle nozioni fisiologiche di come funzioni l'apparato fonatorio in fase di canto, di come venga prodotto fisiologicamente il suono, ecc ecc... detto questo, bisogna mettere in pratica!
  • Autore: mauro, 27/11/2009

  • Appunto, la scoperta non è miracolosa, lo si sa da sempre e quindi si impari fa farlo. Guarda il caso, fino agli anni '50 tutti lo facevano, o comunque il 90% dei cantanti, gli altri erano tutti di serie "b". Mauro
  • Autore: youvox, 10/12/2009

  • Non si puo' del tutto impedire, ma diminuire. Cerca di aumentare il supporto con il diaframma e di mixare la voce mentre vai su di tono. Sai che abbiamo 3 tipi di voci diverse e che se manteniamo morbido il passaggio tra una e l'altra la laringe si spostera meno. Esercizi utili posso dartene. Ciao
  • Autore: noncantantemacantavo, 23/12/2009

  • Salve a tutti, M'inserisco nel forum con una nuova domanda: ho cantato per tanto tempo, quando un bel giorno la mia laringe ha detto stop, e nel giro di pochissimi mesi (2-3) la mia carriera è finita, la mia estenzione andava dal LAb sotto il DO centrale fino a FA# sovracuto, e poi s'è ridotta AD UNA QUINTA!!! Ora, non mi sento assolutamente d'escludere tutti i problemi di tecnica che magari poteva non essere salda, ma non ritenete che possa dipendere da un fattore emotivo (in gran parte)? Sono sempre alla ricerca d'una soluzione, ma ad oggi non ne pavento alcuna. Se qualcuno sapesse anche d'un bravo Logopedista (IN QUALUNQUE PARTE DEL MONDO) gli sarei eternamente grato.
  • Autore: veronica, 29/01/2010

  • Io conosco un bravo lopedista a Genova, si chiama Yuri Gallo. Ciao Veronica
  • Autore: paola, 14/02/2010

  • A Noncantantemacantavo: ho avuto lo stesso problema in seguito ad un evento doloroso. Non potevo più cantare. Ho trovato la risposta nel centro Novacantica di S. Giustina (Bl). Lì lavorano sul tuo suono e riescono a "riabilitarti" senza mai darti "esercizi" ma sviluppando il tuo grado di sensorialità. Non so niente di laringe bassa o alta. So che la mia voce è tornata, è più brillante e corposa.
 

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